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sabato 25 ottobre 2014

DISCORDIA

1. Cause delle discordie. — 2. La discordia è peccalo. — 3. Danni della discordia. — 4. Molivi e mezzi per evitare la discordia.

1. Cause delle discordie. — « Donde vengono le dissensioni e le liti tra voi? dice l’apostolo S. Giacomo. Non è forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? » (Iac. IV, 1). Ma tra le passioni due principalmente sono causa perenne di discordia: la superbia cioè, secondo il detto dei Proverbi: a Tra i superbi sempre vi sono risse » (XIII, 10), e l’avarizia o la cupidigia dell’avere: cause d’infiniti guai sono quelle due gelide parole: il mio e il tuo. Una terza causa è Lucifero il quale, avendo per il primo acceso la fiaccola della discordia tra gli angeli nel cielo, continua ad agitarla in mezzo agli uomini. La discordia è cosa infernale e diabolica.

2. La discordia è peccato. — Sei cose odia il Signore, scrive Salomone, e sono gli occhi procaci, la lingua mendace, le mani che versano il sangue innocente, il cuore che rumina neri disegni, i piedi che corrono volenterosi e rapidi al male, il falso testimonio; ma ve n’è una settima ch’egli abbomina sopra tutte, ed è colui che mette male tra i fratelli, il seminatore di discordie (Prov. VI, 16-19). Questo passo della sacra Scrittura dice chiaramente che grave peccato è la discordia.

3. Danni della discordia. — La discordia genera l’imprudenza, le derisioni, le satire, i sarcasmi, le maledizioni. Essa irrita colui del quale si scoprono i vizi, e questi a sua volta cerca di svelare i vizi del suo avversario. Da una parte e dall’altra si fa a gara chi più propali, ingrossi, inventi dei fatti. Perciò chi cerca la discordia calpesta la sua riputazione e diffama se stesso; si tira addosso inimicizie, litigi, disgrazie; e coinvolge anche altri nella medesima sua sorte.
L’uomo di discordia mostra un’anima dappoco, debole, vile, gelosa, cattiva. I ragazzi poi e le donne che hanno questo vizio, non potendo vendicarsi con la forza, ricorrono ai colpi di lingua e pungono l’avversario con invettive, rimproveri e imprecazioni.
S. Basilio paragona all’eco quelli che seminano la dissensione e amano i litigi. « L’eco, dice, rende il suono della voce che ha ricevuto e quanto più tu gridi, più anch’egli grida; similmente, cosi quanto tu ingiurii, altrettanto sei ingiuriato e quanto più schernisci, tanto più ti senti schernito ». Irritati gli uni contro gli altri, gli uomini di discordia, si rimproverano tutti i loro vizi, anche segreti, e se li rigettano sul viso... Lucifero è il loro padre; egli l’inspira, li stimola, li spinge, li sprona... La discordia scavò l’inferno e vi precipitò Satana con i suoi angeli. La discordia cambia gli uomini in demoni, in reprobi... La discordia mette in scompiglio e manda in rovina case, famiglie e nazioni. Osservate lo spettacolo che presenta un paese, un esercito, un regno dove la discordia tenga accesa la sua face... Dappertutto si avvera la sentenza di Sallustio, che la discordia manda a male anche le più grandi imprese.

4. Motivi e mezzi per evitare la discordia. — Sorge contesa tra i mandriani di Àbramo e quelli di Lot, dice la Genesi; allora quegli così parla: Io ti prego che non si levino risse tra me e te, tra i miei pastori e i tuoi; perché noi siamo fratelli (XIII, 7-8). O voi che godete della discordia, rammentate questo mirabile esempio, ricordatevi che siamo tutti fratelli in Gesù Cristo e vi arresterete... Ricordatevi chc Dio ci ha fatto un comando assoluto del reciproco amore e perdono...
Eccellente mezzo per evitare la discordia è la pazienza. « L’ingiuria, dice S. Agostino, ricevuta e ripercossa con lo scudo della pazienza, ritorna a colui che l'ha lanciata, lasciando voi sano e salvo ».
Anche Seneca suggeriva già di sopportare con equanimità gli oltraggi.
L’odio si nasconde in fondo al cuore per uscir fuori all’opportunità e ferire. Il rimedio sta dunque nel troncarne la radice e sbarbicarla per mezzo della carità e del pronto perdono delle ingiurie.
Osservare il silenzio è anche un altro potente mezzo per soffocare le discordie.
Il volto dell’uomo litigioso che monta in collera, diviene fuoco, dice S. Basilio, e allora voi mantenetevi calmi; i suoi occhi girano scintillanti, voi guardatelo con sguardo sereno; alza la voce, e voi rispondetegli con dolcezza, o meglio, non rispondetegli punto (Epist.).
Il Venerabile Becla ci esorta a sopportare con mansuetudine le persone irascibili e litigiose, osservando che non vi è Abele dove non vi è un Caino che ne mette alla prova la virtù e la pazienza; nei Proverbi si legge che chi sta lontano dalle contese, si acquista onore(XX, 3).
Dunque per evitare e soffocare la discordia, bisogna praticare la pazienza, la carità, la prudenza, il silenzio, la dolcezza...

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