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domenica 6 dicembre 2015

BESTEMMIA

1. Che cosa è la bestemmia; sua enormità. — 2. Castighi che attira la bestemmia. — 3. Bisogna rispettare il santo nome ai Dio.

1. Che cosa è la bestemmia; sua enormità. — La bestemmia è una parola ingiuriosa a Dio, o alla Santa Vergine, o ai Santi, o alle cose sante... «Non profanerai il nome del tuo Dio», ha detto il Signore (Levit. XVIII, 21).
« Sai tu, dice Isaia, contro chi bestemmiasti ed alzasti arrogante la voce? Contro il Santo di Israele » (Isai. XXXVII, 23). E Dio si lagna per bocca del medesimo Profeta, che il suo nome è bestemmiato continuamente (Isai. LII, 5).
« La bocca del bestemmiatore è piena di maledizione », dice Davide (Psalm. X, 7). Quindi S. Agostino assicura che il peccato di coloro i quali bestemmiano Gesù Cristo regnante ne’ Cieli, è uguale in gravità al peccato di quelli che lo crocifissero.
Il bestemmiatore è un insensato..., un pazzo furioso..., un seminatore di scandali..., un demonio... Là dove si bestemmia, vi è l'imagine dell’Inferno.

2. Castighi che attira la bestemmia. — Una prova chiara e convincente dell’enorme delitto che commette il bestemmiatore è data dai castighi che gli sono minacciati.
« I bestemmiatori periranno», dice in un luogo il Salmista (Psalm. XXXVI, 22); ed altrove: « Essi parlarono male di Dio; il Signore li ha uditi, fu mosso a sdegno e li atterrò coi fulmini del suo furore » (Psalm. LXXVII, 19).
Nel Levitico leggiamo aver ordinato il Signore, che il bestemmiatore, o della nazione o forestiero, fosse condannato a morte e lapidato per mano di tutto il popolo (Levit. XXIV, 16).
Sennacheribbo bestemmia, ed ecco l’Angelo del Signore trucidargli cento ottantacinque mila soldati (Isai. XXXVII, 36). E Sennacheribbo medesimo fu ucciso per mano de’ suoi figli Adramelech e Sarazar. Il bestemmiatore Faraone che diceva: « Io non conosco chi sia il Signore », ebbe per tomba il mar Rosso. Oloferne ebbe la testa mozzata per mano di Giuditta (Iudith. XIII, 10). Antioco fu invisibilmente tocco da una piaga incurabile: i vermi se lo divorarono vivo e mandava dal suo corpo un fetore tale che divenne insopportabile a se stesso e al suo esercito. A Nicànore fu troncata la testa ed esposta ai pubblici oltraggi.
I Giudei bestemmiarono spesso contro Gesù Cristo, e furono pressoché tutti sterminati da Tito. Il cattivo ladrone bestemmia su la croce e va perduto. S. Paolo dà in potere al diavolo Alessandro ed Imeneo, a cagione della loro bestemmia. Giuliano l’Apostata bestemmia, e cade mortalmente trafitto da un giavellotto prodigioso. Antemio bestemmia, e diventa ossesso. Al bestemmiatore Ario scoppiano le viscere e spira in mezzo ad atrocissimi dolori. Nestorio ebbe la lingua rosa da’ vermi, perchè aveva bestemmiato contro la Vergine, dicendola madre di Cristo, non madre di Dio.
Sappiamo da S. Gregorio di Tours che un certo Leone di Poitiers, avendo bestemmiato, divenne, per giusto castigo di Dio, sordo e muto, poi morì pazzo. S. Gregorio Magno racconta d’un ragazzo in sui cinque anni, che avea già l’abitudine di bestemmiare, strappato dal diavolo dalle braccia di suo padre e non mai più comparso.
L’imperatore Giustiniano puniva di morte i bestemmiatori. Filippo Augusto, re di Francia, li condannò, con suo editto, ad essere annegati. Avendo Roberto, figliuolo di Ugo Capeto, chiesto a Dio in Orléans, che si degnasse concedergli la pace e la tranquillità nel regno, gli apparve Gesù Cristo, e gli disse che non avrebbe goduto pace fino a tanto che non avesse posto termine alle bestemmie allora molto comuni. S. Luigi ordinò che ai bestemmiatori, senza eccezione, venisse forata la lingua con un ferro rovente.
« Signore, esclamava Tobia, quelli che vi disprezzeranno saranno maledetti, e subiranno condanna tutti quelli che vi bestemmieranno » (Tob. Vili, 16).
Per bocca di Malachia Iddio ci avvisa che, se ricuseremo di dare ascolto alla sua parola, e non ci persuaderemo che bisogna rendere gloria al suo nome, egli manderà la carestia, farà marcire nel suolo le semenze, e coprirà di vergogna la nostra faccia (Malach. lI, 2-3).

3. Bisogna rispettare il santo nome di Dio. — « Deh! confessino tutti, o Signore, esclamava il Profeta, il vostro gran nome, perchè è terribile e sacro » (Psalm. XCVIII, 5); « e godano una pace tranquilla coloro che l’amano » (Psalm. CXVIII, 165).
« Io sono Colui che sono, disse a Mosè il Signore, questo è il mio nome » (Exod. IlI, 14). « Perchè, disse da parte di Dio l’Angelo a Gedeone, mi domandi del mio nome che è ammirabile? (Iudic. XIII, 18).
Il nome di Dio è la virtù di Dio; è la sua santità, la sua fedeltà, la sua gloria, la sua immensità, ecc. Il suo nome è lui stesso; bestemmiare questo nome è lo stesso che bestemmiare l’essenza di Dio.
« Chiunque invocherà il nome di Dio sarà salvo », dice Gioele (Ioel. II, 32); ed il Salmista esclama : « Oh! quanto è degno d’essere ammirato per tutta la terra il vostro nome, o Signore, Dio nostro! » (Psalm. VIII, 2). E la santa Vergine anch’essa proclamava la santità del nome del Signore con quelle parole (Luc. I, 19).
1° Il nome di Dio è lo splendore e la gloria di Dio...; 2° indica la sua potenza e invoca il suo soccorso...; 3° mostra l’adorazione che gli è dovuta...; 4° egli è Dio medesimo... Perciò il dire che bisogna lodare, celebrare, esaltare, santificare, adorare il nome di Dio, è come dire che si deve lodare, magnificare, venerare, adorare Dio medesimo... O mio Dio, sia santificato il nome vostro (Matth. XI, 9).

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