5. Il mondo vive nella cecità spirituale. — 6. Cause della cecità spirituale. — 7. Il Demonio è la causa principale della cecità di spirito. — 8. Danni e disordini prodotti dalla cecità spirituale. — 9. Quanto sventurati siano i ciechi spirituali. — 10. Castighi dell’accecamento spirituale. — 11. Rimorso dei ciechi spirituali. — 12. Mezzi con cui si guarisce della cecità spirituale.
5. Il mondo vive nella cecità spirituale. — « Gesù Cristo, scrive S. Giovanni, era la luce vera, la quale illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo e il mondo per Lui fu fatto, ma il mondo non lo conobbe. Egli venne in casa sua, e i suoi non lo ricevettero » (Ioann. I, 9-11). E Gesù Cristo anch’Egli diceva al Padre: « Padre santo, il mondo non vi ha conosciuto » (Ioann. XVII, 25). « Il mondo, scrive S. Bernardo, ha pur esso le sue notti, e non brevi e non poche. Ma che dico? il mondo ha le sue notti! mentre, ahimè! è egli medesimo una notte continua, e non vive se non nelle più cupe tenebre. E non è forse oscurissima notte la perfidia de’ Giudei; notte l’ignoranza de’ pagani; notte la depravazione degli eretici; notte la vita animalesca e sensuale dei cattolici? non è il regno delle tenebre, là ove non si comprendono le cose divine? ».
Leggiamo nella Scrittura che le tenebre coprivano la superficie dell’abisso (Gen. I, 2). Ora, il mondo è la superficie degli abissi infernali: esso è involto nel tetro fumo che si sprigiona copioso dalle fiamme eterne. « Le tenebre avvilupperanno il mondo, tenebrosa notte piomberà sui popoli. », possiamo dire con Isaia (Isai. LX, 2).
Sta scritto che alla morte di Gesù « spesse tenebre si sparsero su tutta la terra » (Matth. XXVII, 45). Per i peccatori queste tenebre non sono ancora scomparse : le massime del mondo, la sua morale corrotta, i suoi scandali, la sua incredulità provano che esso sta sepolto nelle più orrende e pericolose tenebre. Quindi il real Profeta lo chiama « terra d’oblio » (Psalm. LXXXYII, 13).
Leggiamo nella Scrittura che le tenebre coprivano la superficie dell’abisso (Gen. I, 2). Ora, il mondo è la superficie degli abissi infernali: esso è involto nel tetro fumo che si sprigiona copioso dalle fiamme eterne. « Le tenebre avvilupperanno il mondo, tenebrosa notte piomberà sui popoli. », possiamo dire con Isaia (Isai. LX, 2).
Sta scritto che alla morte di Gesù « spesse tenebre si sparsero su tutta la terra » (Matth. XXVII, 45). Per i peccatori queste tenebre non sono ancora scomparse : le massime del mondo, la sua morale corrotta, i suoi scandali, la sua incredulità provano che esso sta sepolto nelle più orrende e pericolose tenebre. Quindi il real Profeta lo chiama « terra d’oblio » (Psalm. LXXXYII, 13).
6. Cause della cecità spirituale. — La prima cagione dell’accecamento spirituale sono le passioni : « L’occhio tuo, dice Gesù Cristo, è la luce del tuo corpo » (Matth. VI, 22). Quel che l’occhio è per il corpo, è l’intelligenza per l’anima; ma l’anima caduta sotto il giogo delle passioni non ha più intelligenza: ella è abbrutita... « A colui sul quale discende il fuoco della concupiscenza, dice S. Gregorio, è tolto di vedere il sole dell'intelligenza »; egli può ripetere a tutta ragione col Salmista, che le sue passioni l’hanno precipitato in una fossa profonda, tenebrosa,
dove regna l’orrore della morte (Psalm. LXXXV1I, 6).
La seconda cagione della cecità spirituale sta nelle ricchezze. E che l’abbondanza de’ beni materiali accechi l’anima, lo conobbero perfino i poeti pagani, i quali facean Plutone, il Dio della mammona, cieco dalla nascita...
La terza proviene dalla tiepidezza, dall’accidia spirituale...
La quarta è la corruzione del cuore. « L’insensato ha detto nel suo cuore: Non v’ha Dio» (Psalm. XIII, 1); e « que’ che son corrotti, non vedono la luce » (Iob. IlI, 16). Quanto più si cade e si dorme nella colpa, tanto più lungi si parte da Dio, luce increata e sola origine d’ogni chiarezza.
Altre cause dell’accecamento spirituale possono essere l’imprevidenza..., l’imprudenza..., l’orgoglio..., ma principalmente il Demonio.
dove regna l’orrore della morte (Psalm. LXXXV1I, 6).
La seconda cagione della cecità spirituale sta nelle ricchezze. E che l’abbondanza de’ beni materiali accechi l’anima, lo conobbero perfino i poeti pagani, i quali facean Plutone, il Dio della mammona, cieco dalla nascita...
La terza proviene dalla tiepidezza, dall’accidia spirituale...
La quarta è la corruzione del cuore. « L’insensato ha detto nel suo cuore: Non v’ha Dio» (Psalm. XIII, 1); e « que’ che son corrotti, non vedono la luce » (Iob. IlI, 16). Quanto più si cade e si dorme nella colpa, tanto più lungi si parte da Dio, luce increata e sola origine d’ogni chiarezza.
Altre cause dell’accecamento spirituale possono essere l’imprevidenza..., l’imprudenza..., l’orgoglio..., ma principalmente il Demonio.
7. Il demonio è la causa principale della cecità di spirito. — « Il Dio di questo secolo, scriveva S. Paolo ai Corinzi, ha accecato le menti degl’infedeli » (II Cor. IV, 4). Ora, il Dio del secolo è il Demonio che è il Dio di coloro che vivono a genio del secolo, non già che esso li abbia creati, ma perché coi funesti suoi suggerimenti per via di cattivi esempi li guida, e perché impera sopra di loro sovranamente. Egli è il padre della bugia, della superbia, dell’errore. Cominciò dall’accecare Adamo ed Eva, poi non ha cessato mai, nel corso de’ secoli, d’accecare, per quanto gli venne potuto fare, gl’individui e le nazioni. Tutti coloro che obbediscono a Satana, che a lui si dedicano, operano spinti dal più lagrimevole accecamento, perchè dal Demonio non è da aspettar altro che disgrazie, e in questa e soprattutto nell’altra vita. Non è una cecità che confina colla pazzia, che tocca alla frenesia, il gettarsi alla mercè d’un nemico crudele ed implacabile, di colui che fu omicida fin dal principio? esporsi alle zanne d’un leone furioso, d’un lupo arrabbiato? Ebbene, il Demonio è tutto questo.
Fate conto della quantità de’ ciechi spirituali, della moltitudine di coloro che fanno la volontà del Diavolo, che sono sue vittime...
Fate conto della quantità de’ ciechi spirituali, della moltitudine di coloro che fanno la volontà del Diavolo, che sono sue vittime...
8. Danni e disordini prodotti dalla cecità spirituale. — 1° L’accecamento spirituale uccide la fede...
2° Rende stupido l’uomo: chè il cieco dello spirito non gusta più nulla delle cose di Dio. Egli non si dà un pensiero al mondo per sapere donde viene, dove si trova, dove va...
3° Allontana la sapienza : essendosi il Signore protestato, per bocca d’Isaia, che tolto avrebbe la sapienza dai sapienti e sottratto da loro l’intelligenza (Isai. XXIX, 14).
4° Rende talmente indocili, che non s’obbedisce nemmeno più alla verità; che è appunto quanto rimprovera S. Paolo ai Galati, là dove dice loro : « O Galati mentecatti, che v’ha affascinati cosi che non obbedite più alla verità? » (Gal. III, 1).
5° Distrugge la vita divina, secondo quel detto dell’Apostolo agli Efesini : « Hanno l’intelletto ottenebrato, sono alieni dal vivere secondo Dio... a causa dell’accecamento del loro cuore » (Eph. IV, 18). « Se noi diciamo che siamo uniti a Dio, e frattanto camminiamo tra le tenebre, noi mentiamo », scrive l’Apostolo S. Giovanni (I Ep. I, 6) : poiché, soggiunge S. Paolo, « qual comunanza vi può essere tra la luce e le tenebre? » (II Cor. VI, 14).
6° Fomenta tutte le tentazioni; ed a questo proposito si riferiscono le parole del Salmista: « Avete condotto con voi le tenebre, ed ecco che s’è fatta notte densa, e col favore di esse le belve del deserto scorrazzeranno alla preda » (Psalm. CIII, 20). I ladri cercano il buio; il Demonio, che spoglia d’ogni virtù, gira del continuo in cerca di ciechi spirituali, e toglie a loro tutto ciò che possono avere.
7° I ciechi dello spirito precipitano d'abisso in abisso; s'inoltrano di delitto in delitto; si sprofondano nel male, e sono immersi in ogni sorta di brutture finché vi periscono soffocati. Come cadaveri nel sepolcro finiscono nella putrefazione.
8° L’accecamento spirituale termina finalmente nell’induramento.
2° Rende stupido l’uomo: chè il cieco dello spirito non gusta più nulla delle cose di Dio. Egli non si dà un pensiero al mondo per sapere donde viene, dove si trova, dove va...
3° Allontana la sapienza : essendosi il Signore protestato, per bocca d’Isaia, che tolto avrebbe la sapienza dai sapienti e sottratto da loro l’intelligenza (Isai. XXIX, 14).
4° Rende talmente indocili, che non s’obbedisce nemmeno più alla verità; che è appunto quanto rimprovera S. Paolo ai Galati, là dove dice loro : « O Galati mentecatti, che v’ha affascinati cosi che non obbedite più alla verità? » (Gal. III, 1).
5° Distrugge la vita divina, secondo quel detto dell’Apostolo agli Efesini : « Hanno l’intelletto ottenebrato, sono alieni dal vivere secondo Dio... a causa dell’accecamento del loro cuore » (Eph. IV, 18). « Se noi diciamo che siamo uniti a Dio, e frattanto camminiamo tra le tenebre, noi mentiamo », scrive l’Apostolo S. Giovanni (I Ep. I, 6) : poiché, soggiunge S. Paolo, « qual comunanza vi può essere tra la luce e le tenebre? » (II Cor. VI, 14).
6° Fomenta tutte le tentazioni; ed a questo proposito si riferiscono le parole del Salmista: « Avete condotto con voi le tenebre, ed ecco che s’è fatta notte densa, e col favore di esse le belve del deserto scorrazzeranno alla preda » (Psalm. CIII, 20). I ladri cercano il buio; il Demonio, che spoglia d’ogni virtù, gira del continuo in cerca di ciechi spirituali, e toglie a loro tutto ciò che possono avere.
7° I ciechi dello spirito precipitano d'abisso in abisso; s'inoltrano di delitto in delitto; si sprofondano nel male, e sono immersi in ogni sorta di brutture finché vi periscono soffocati. Come cadaveri nel sepolcro finiscono nella putrefazione.
8° L’accecamento spirituale termina finalmente nell’induramento.
9. Quanto sventurati siano i ciechi spirituali. — Siccome il cieco spirituale non conosce il suo stato, non procura di uscirne: egli si crede di non aver bisogno di nulla, e non s’avvede che è povero, miserabile e nudo.
In mezzo alla, sua grandezza, dice il Salmista, l’uomo non ha compreso il suo destino : s’è uguagliato agli animali senza ragione, e la strada che tiene lo mena all’accecamento (Psalm. XLVII1, 13-14). E di lui può ripetersi col medesimo re Profeta « che va errando pel deserto del vizio e non trova il cammino alla volta della città delle virtù» (Psalm. CVI, 4); simile a que’ simulacri che hanno bocca, e non parlano; occhi, e non veggono; orecchie, e non odono; narici, e non odorano; mani, e non toccano; piedi, e non si muovono; gola, e non profferiscono suono (Psalm. CX1II, 13-10).
Considerate, scriveva S. Paolino a Severo, la condotta de’ ciechi spirituali, e voi li rassomiglierete ad un giumento cieco, che gira del continuo movendo una mola. Dopo essersi rotti di fatica ogni giorno, arriveranno alla morte senza aver dato un passo verso il Cielo (Epl. IV).
O ciechi figli d’Adamo! perché preferite le cose caduche alle imperiture, l’esilio alla patria, la terra al Cielo, la creatura al Creatore, il vizio alla virtù, uno straniero a Gesù Cristo, il Demonio a Dio, il tempo all’eternità, la morte alla vita? Perché avventurarvi, per un abbietto e breve piacere, alle angosce, ai dolori, ad una morte disgraziata, e al fuoco dell’Inferno?
10. Castighi dell’accecamento spirituale. — 1° L’accecamento spirituale provoca la collera di Dio. « S’oscurino gli occhi loro, così impreca il Salmista, affinché non vedano, e portino sempre curvo il dorso sotto il peso della schiavitù. Versate su loro, o Signore, la vostra ira, e il furore della vostra collera li investa » (Psalm. LXVIII, 24-25).
2° Dio abbandona il cieco spirituale, secondo la minaccia fattane già dal Signore per bocca di Davide : «Il mio popolo non ha unito la mia voce, Israele non ha prestato orecchio alle mie parole, ed io l'ho abbandonato ai desideri dei suo cuore, per ciò camminerà secondo i suoi vani consigli » (Psulm. LXXX, 10-11). « Si, io mi ritirerò dà lui, gli nasconderò la mia faccia, ed egli cadrà preda di ogni genere di mali, sarà bersaglio di tutte le afflizioni » (Isai. LVII, 17).
5° Il cieco spirituale si castiga da se stesso, ripetendosi su .di lui, quello che S. Paolo disse già al mago Elimas : « Ecco che la mano del Signore cade sopra di te, e sarai cieco, si da non iscorgere nemmeno più il sole » (Act. XIII, 11). Il cieco nello spirito si rifiuta di vedere; ebbene la mano di Dio si aggrava sopra di lui, e l'accecamento diventa la sua pena, il suo più terribile castigo. E quei che è più, questa pena e un male non temperato da nessun bene, per quanto piccolo : egli soffre, ma senza merito; i patimenti che prova, e che sono essi medesimi uno spaventoso castigo, diventano delitto, di guisa che egli si trova punito non solamente per aver chiuso gli occhi alla luce, ma ancora per quel che patisce, non patendolo se non perché l’ha voluto.
4° Il Cielo è chiuso per sempre al cieco spirituale: «Non hanno voluto conoscere le mie vie, dice il Signore per bocca del Salmista, ed io ho giurato nel mio sdegno che non entreranno mai nel luogo del mio riposo » (Psalm. XC'IV, 11).
Si racconta nel Genesi che gli Angeli colpirono di cecità gl’infami abitanti di Sodoma, per modo che non poterono più trovare la porta dell’abitazione di Loth (Gen. XIX, 11). Questo appunto è il castigo che Iddio infligge ai ciechi spirituali : essi non trovano più la via, né la porta del Cielo...
5° Il cieco spirituale discende all’Inferno e dalle tenebre della cecità piomba in quelle dell’eternità infernale. (Matth. VIII, 12). « Dandosi in braccio ai colpevoli piaceri di questa vita, chc altro fa l’anima peccatrice, dice S. Gregorio, se non gettarsi a occhi chiusi nel fuoco eterno? ».
11. Rimorso dei ciechi spirituali. — Udite quello che v’annunzia la Sapienza: « Gli empi, gli accecati dello spirito, andranno vergognosamente per terra, e tra i morti saranno in eterna ignominia: perché Dio li renderà muti e li prenderà e li scuoterà dai fondamenti, e li ridurrà in estrema desolazione, ed essi saranno in gemiti, e andrà in fumo la loro memoria. Entreranno tutti sbigottiti nel pensiero dei loro peccati, e le loro iniquità stando incontro di essi li convinceranno » (Sap. IV, 13-20). « Allora i giusti si leveranno con grande fermezza contro quelli che li vessarono, e depredarono le lor fatiche. A questa vista gli empi saranno colti da spavento orrendo; e resteranno stupefatti della inaspettata repentina salvezza di quelli e, tocchi da rimorso, e gemendo affannosi, diranno dentro di sé : Questi son coloro che noi un dì avemmo come oggetto di scherno ed esempio d’obbrobrio! Noi insensati! la vita loro tenemmo per una pazzia, e come disonorato il loro fine; ed ecco ch’eglino son contati tra i figliuoli di Dio, ed hanno parte co’ Santi. Noi dunque smarrimmo la via del vero, e non rifulse per noi la luce della giustizia, e non si levò per noi il sole dell’intelligenza. Ci stancammo nella via dell’iniquità e della perdizione, battemmo strade disastrose e non conoscemmo la via del Signore » (Sap. V, 1-7). Da queste parole si rileva che un triplice errore ed una triplice follia si rimproverano i ciechi spirituali. 1° D’essere stati raminghi fuori della strada del vero 2° D’aver operato in guisa che la luce della giustizia, cioè della ragione e della prudenza, non risplendette per loro: avendola essi volontariamente negletta e preferito le tenebre 3° D’essersi meritato che il sole, cioè Dio, e Gesù Cristo, il quale illumina ogni uomo che viene al mondo, non sorgesse per loro: perché essi rifiutarono d’aprire a Lui il loro cuore. « Questa è vera pazzia, scriveva S. Cipriano, non conoscere che le ingannatrici passioni non ingannano a lungo. La notte dura finché non compare sull’orizzonte l’astro del giorno, ma levato ch’ei sia, bisogna pure che le tenebre si dissipino, e cessino i latrocini che col favor delle medesime si commettevano (14) ».
O ciechi dello spirito! verrà giorno in cui vi pentirete, ma tardi e senza pro. Aprite gli occhi e comprendete mentre v’è dato farlo: lavorate fino a tanto che splende il giorno; accettate la grazia quando vi viene offerta, per timore che imitando le vergini stolte, non abbiate anche da partecipare della loro misera sorte, e avendo al par di loro lasciato spegnere la luce della vostra intelligenza, la cerchiate poi tra il pianto, e non riusciate poi a trovarla. Deh! temete che, esclusi dalle nozze celesti, non vi sentiate rivolgere dal sovrano giudice, Gesù Cristo, quelle tremende parole: «Vi affermo che non vi conosco» (Matth. XXX, 12).
O ciechi dello spirito! verrà giorno in cui vi pentirete, ma tardi e senza pro. Aprite gli occhi e comprendete mentre v’è dato farlo: lavorate fino a tanto che splende il giorno; accettate la grazia quando vi viene offerta, per timore che imitando le vergini stolte, non abbiate anche da partecipare della loro misera sorte, e avendo al par di loro lasciato spegnere la luce della vostra intelligenza, la cerchiate poi tra il pianto, e non riusciate poi a trovarla. Deh! temete che, esclusi dalle nozze celesti, non vi sentiate rivolgere dal sovrano giudice, Gesù Cristo, quelle tremende parole: «Vi affermo che non vi conosco» (Matth. XXX, 12).
12. Mezzi con cui si guarisce della cecità spirituale. — Per guarire della cecità spirituale bisogna:
1° Vivere della verità..., dell'immortalità..., dell’eternità...
2° Pregare. « Dio mio, gridava il Salmista, dissipate le tenebre che m’ingombrano l’intelletto..., illuminate del vostro chiarore i miei occhi, affinché non mi aggravi il sonno della morte, e l’avversario mio non possa una qualche volta dire: Ecco ch’io l’ho vinto » (Psalm. XVII, 28)(Psalm. XII, 4-5).
3° Appressarci a Dio e tenerci accanto a Lui, perché Egli c’illuminerà, secondo la parola di Davide (Psalm. XXXIII, 5).
4° Aprire le orecchie e gli occhi alla fede (Isai. XLII, 18).
5° Scuotere la pigrizia spirituale, sorgere dall’accidia. « Lèvati su, Gerusalemme, gridava Isaia, e sii illuminata perché la, tua luce è spuntata e la gloria del Signore è a te venuta » (Isai. LX, 1).
6° Non tardare a mettersi all’opera, approfittando dell’avviso del Salvatore : « Camminate mentre avete la luce, e affrettatevi che la notte non vi sorprenda » (Ioann. XII, 35).
7° Andare a Gesù che è la via, la verità, la vita: e chi lo segue, non cammina, nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. (Ib. XIV, 6).
1° Vivere della verità..., dell'immortalità..., dell’eternità...
2° Pregare. « Dio mio, gridava il Salmista, dissipate le tenebre che m’ingombrano l’intelletto..., illuminate del vostro chiarore i miei occhi, affinché non mi aggravi il sonno della morte, e l’avversario mio non possa una qualche volta dire: Ecco ch’io l’ho vinto » (Psalm. XVII, 28)(Psalm. XII, 4-5).
3° Appressarci a Dio e tenerci accanto a Lui, perché Egli c’illuminerà, secondo la parola di Davide (Psalm. XXXIII, 5).
4° Aprire le orecchie e gli occhi alla fede (Isai. XLII, 18).
5° Scuotere la pigrizia spirituale, sorgere dall’accidia. « Lèvati su, Gerusalemme, gridava Isaia, e sii illuminata perché la, tua luce è spuntata e la gloria del Signore è a te venuta » (Isai. LX, 1).
6° Non tardare a mettersi all’opera, approfittando dell’avviso del Salvatore : « Camminate mentre avete la luce, e affrettatevi che la notte non vi sorprenda » (Ioann. XII, 35).
7° Andare a Gesù che è la via, la verità, la vita: e chi lo segue, non cammina, nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. (Ib. XIV, 6).
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